La dipendenza sessuale viene definita come un desiderio sessuale eccessivo e atipico per cui il soggetto sperimenta una necessità patologica di avere rapporti sessuali o di masturbarsi o di pensare al sesso, per esempio passando molte ore al giorno su siti di pornografia.
Nonostante, a livello nosologico, non si sia ancora raggiunto un accordo su come classificare e descrivere il fenomeno, ai clinici arrivano numerosi pazienti che ricercano un trattamento per un comportamento sessuale incontrollato, compulsivo e patologico, che espone a notevoli rischi per la salute, che compromette le relazioni di coppia e fa saltare gli equilibri familiari, oltre ad avere un impatto negativo anche a livello sociale (basti pensare anche alle situazioni illegali a cui queste persone si espongono e che finiscono per alimentare).
Come chi soffre di altri tipi di dipendenza, ad esempio il tossico dipendente o l’alcolista, il dipendente sessuale o, utilizzando un termine inglese molto in voga, il sex addicted, non riesce a tenere a freno un comportamento autodistruttivo, anche se consapevolmente può rendersi conto di agire in maniera del tutto disfunzionale.
Una delle ipotesi alla base di questa compulsione irrefrenabile si basa sull’associazione, ovviamente inconsapevole, di un’emozione positiva vissuta durante il così detto “evento originario” con il comportamento disfunzionale attuato nella stessa occasione, che non si può più fare a meno di agire.
In quest’ottica, un singolo evento positivo può essere alla base di un comportamento dipendente. Quando un’emozione positiva molto intensa viene sperimentata attraverso un comportamento che permette al soggetto di ottenere uno stato desiderato, può avere origine una dipendenza comportamentale, che persiste anche molto tempo dopo l’evento originale, nonostante le sue conseguenze negative. In altre parole, le persone ricercherebbero l’emozione positiva associata al sesso (che può essere diversa da persona a persona es. desiderio di essere accettato o sentirsi vivo) , perché nella loro mente si è “fissata” un’associazione tra l’emozione e il comportamento sessuale attuato, e non il rapporto sessuale in sé o l’orgasmo.
Partendo da questi presupposti (quando quindi alla base del comportamento c’è la ricerca di un’emozione positiva e non l’evitamento di una situazione dolorosa) la dipendenza sessuale (ma anche altre forme di dipendenza) può essere concettualizzata come un ricordo che si è fissato nella mente in maniera disfunzionale e può essere trattata con l’EMDR (Eyes Movement Desensibilization and Reprocessing).
L’EMDR è un metodo psicoterapeutico strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni, ma emotivamente stressanti.
L’EMDR è particolarmente utile per risolvere i ricordi traumatici stato-dipendenti ed è altrettanto utile per risolvere i ricordi stato-dipendenti legati alle dipendenze comportamentali.
In primo luogo, questa tecnica permette di rompere il legame disfunzionale che si è creato tra un’emozione positiva e il comportamento dipendente e poi di desensibilizzare le reazioni legate a situazioni negative del passato che possono aver contribuito all’insorgenza del problema.
Una volta che la fissazione verrà eliminata, il comportamento sarà liberato dalla compulsione.
In quest’ottica, l’obiettivo del trattamento della dipendenza sessuale non è smettere, ma non voler più attuare il comportamento.
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